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“Voce ‘e notte” di Nicolardi incontra la musica coreana: l’intreccio del pianista Pasquale Cirillo

La presentazione della composizione ieri sera alla sala concerto “Napulitanata” nella Galleria Principe di Napoli

di Serena Cirillo

Per ricordare il grande artista-autore-poeta-giornalista Edoardo Nicolardi, in occasione dei 70 anni dalla sua morte, il pianista Pasquale Cirillo gli ha dedicato una composizione nata dall’intreccio tra la celeberrima canzone dell’artista “Voce ‘e notte”  e il brano “Song from a secret garden” del duo norvegese Secret garden.

L’ispirazione nasce quando Cirillo, guardando il lungometraggio coreano “Sunny Spots (or places)  for the young”, si accorge che la colonna sonora ha delle affinità con il brano più conosciuto di Nicolardi, dal titolo Voce notte.

Comincia così a creare uno dei suoi “intrecci”, stavolta però mescolando la famosa canzone con un brano di musica new age contemporaneo, dedicando la simbiosi che ne scaturisce all’amore impossibile, quello descritto appunto  dalle parole della canzone di Nicolardi.

Il film è un dramma – commenta Cirillo – e la nostra ‘Voce ‘e notte’ è già un affresco tormentato. Armonicamente, il brano partenopeo e quello cinematografico esprimono una speciale comunione, una dose di romanticismo melodico assai affascinante. Condividono un’intenzione concertata – prosegue – per così dire calma, sullo spartito, che permette di entrare e uscire da ognuna delle due opere in maniera  profondamente essenziale e naturale, quasi annullando le reciproche identità”.

“Altra cosa che mi rende felice in questo esperimento emozionale – conclude – è poter continuare la collaborazione con la Fondazione Bideri (casa discografica della canzone napoletana classica fondata nel 1876), già avviata con la pubblicazione del mio album ‘Intrecci‘”.

L’anteprima dell’esecuzione del brano nato da questa fusione è stata proposta ieri sera, alla “Napulitanata”, la sala concerto della canzone napoletana dedicata al patrimonio musicale classico partenopeo, nell’ambito di un evento dedicato.

All’appuntamento ha preso parte anche il Maestro Mario Iaione, scultore, con delle sue opere ispirate al concetto di amore impossibile celebrato da Nicolardi e tematica tanto cara e ricorrente per Iaione, a conferma del fatto che l’arte è universale e trasversale, che ogni creazione è ispirata da sentimenti e che gli stessi vengono tradotti dalla sensibilità dell’artista nelle proprie opere.

La sala concerto, situata nel cuore del centro storico di Napoli, nella splendida Galleria Principe di Napoli, a pochi metri dal Museo Archeologico Nazionale, è una realtà virtuosa nata da un’associazione privata, autofinanziata, che, dopo tanta fatica e lungaggini burocratiche è riuscita ad ottenere in locazione dal comune uno spazio che era un vecchio deposito di taxi da rottamare.

Ristrutturato il locale, ne ha fatto un punto di riferimento per la salvaguardia del patrimonio culturale partenopeo, in particolare per la canzone classica napoletana, dove dal 2017 continua l’incessante e proficua attività di concerti, spettacoli e formazione.

Sul modello dei Tablao spagnoli e delle case de Fados portoghesi, “Napulitanata” offre un programma di musica napoletana classica, con le canzoni famose in tutto il mondo e richiestissime dai turisti, musica popolare antica e danze tipiche come Tarantella e Tamurriata.

La sala, dove il pubblico si accomoda ai tavolini dove servono da bere, ricorda non solo un café chantant di fine ‘800, ma anche gli spettacoli che avvenivano nelle cosiddette “periodiche” o “casotti”, appartamenti privati dove si organizzavano concerti per le classi meno abbienti.

Più simile ad un salotto napoletano, dunque, che ad un teatro per l’atmosfera familiare ed amichevole che si respira fin dall’ingresso, dove gli stessi artisti accolgono il pubblico con cordialità e coinvolgendolo per tutto il tempo. 

L’ospitalità e il calore partenopeo che si respirano nella sala concerto rendono unica l’esperienza di “Napulitanata”  per i turisti, spesso neofiti del genere, ma anche per i concittadini nostalgici della napoletanità positiva di un tempo. 

6 Comments

  1. Antonio ha detto:

    Esaustivo,ottimo scritto!

  2. Antonella Casaburi ha detto:

    Splendido evento, superbamente riportato nell’articolo. Complimenti!

  3. Carolina Tuozzi ha detto:

    Ci sono stata anni fa! Lo spettacolo è molto coinvolgente! Sono contenta di sapere che sia ancora un grande successo

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