Le vie della (pro)-creazione sono infinite…o quasi, serie di seminari a Napoli per abbattere il tabù
Marzo 5, 2024
La lista “Stati Uniti d’Europa” si fa con Renzi e Bonino, Calenda va da solo
Marzo 14, 2024

“The Watcher”, storia di schiavismo e deportazione nell’America degli anni trenta

Il libro inchiesta di Len Cooper è stato presentato a Napoli nella chiesa Anglicana di via San Pasquale

di Serena Cirillo

Un grido di dolore, di rabbia, poi un sospiro di sollievo. L’ultimo romanzo di Len Cooper dal titolo “The Watcher”, tratto da una storia vera che ha dato origine ad un’inchiesta, è struggente e allo stesso tempo avvincente. Tutto parte dai ricordi agghiaccianti del nonno dell’autore che un giorno, negli anni ’30, si trovava per strada con altri tre suoi compagni di giochi e vicini di casa, poco distante dalle loro abitazioni a Birmingham (Alabama).

Quel giorno particolare accadde un fatto terribile: due uomini bianchi si avvicinarono ai quattro bambini di appena 9 anni e ne rapirono tre,  uno solo riuscì a scappare. I tre bambini, dopo orrende vicissitudini, finirono deportati in una piantagione di cotone nel Sud degli Stati Uniti e messi a lavorare come schiavi insieme a tanti altri afroamericani (uomini, donne e bambini) a cui era toccata la stessa tremenda sorte.

La schiavitù in America era stata abolita almeno cinquant’anni prima, eppure queste pratiche persistevano, e, con la connivenza delle istituzioni governative e della Pubblica Sicurezza, veniva attuata una vera e propria tratta degli schiavi.

Il romanzo “The Watcher”, in cui parla in prima persona il protagonista Cleveland Gibb, l’unico superstite dei tre ragazzini, è nato mettendo insieme tutti gli articoli che l’autore scrisse, dopo aver ascoltato varie testimonianze e consultato documenti di quegli anni, per l’inchiesta pubblicata sul quotidiano “The Washington Post” nel 1996.

Da allora Len Cooper divenne famoso nel giornalismo d’inchiesta e vinse un premio internazionale, ma non era questo il suo scopo, la sua era ed è tuttora una missione: diffondere il più possibile la verità, una verità che è stata abilmente tenuta nascosta per troppo tempo e di cui in Europa e nel resto del mondo non si sapeva niente. All’epoca ogni tentativo far emergere la verità venne insabbiato o represso con la forza.

La prima presentazione di “The Watcher” si è tenuta in inglese presso l’American International Women Club, che ha sede nei locali della chiesa Anglicana di via San Pasquale, a Napoli, sabato 9 marzo. La platea, composta prevalentemente dai membri dell’associazione che sono  tutti anglofoni, ha ascoltato attentamente e visibilmente commossa la presentazione direttamente dall’autore.

La storia raccontata dal ragazzo catturato e messo a lavorare come schiavo in una piantagione a soli 9 anni, e sapientemente riportata da Len Cooper in questa sua ultima opera, è autentica in ogni minimo dettaglio. La capacità narrativa è potente, di una forza che penetra nell’animo del lettore squarciandolo come una pugnalata.

Lo stile è diretto ma mai crudo. Anche nella descrizione delle torture l’autore è capace di toccare un lirismo quasi poetico, come solo una creatura estremamente sensibile riesce a fare. Si legge tutto di un fiato e lascia senza fiato.

Il libro è stato pubblicato anche in italiano col titolo “L’osservatore” ed è disponibile online, e per questa versione tradotta seguiranno altre presentazioni in italiano, a cui verrà data una più ampia diffusione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *