“La strada dei feudi”, confine tra Sicilia cristiana e Islam: le immagini di Mariangela Caturano
Marzo 21, 2024
“Per gli Stati Uniti d’Europa”, oggi l’annuncio ufficiale della lista: il fronte liberal si compatta e punta a Strasburgo
Marzo 26, 2024

L’artista “Stalker”, i disegni di Riccardo Albanese in mostra a Berlino

Clochards, ragazzi che amoreggiano o discutono tra loro, uomini distratti che tornano stanchi dal lavoro, donne assorte mentre vanno a fare la spesa. Ripresi di nascosto, appostandosi e seguendo le sue “vittime” stando attento non farsi notare, proprio per non sottrarre nulla alla spontaneità che intende rappresentare

di Serena Cirillo

A quasi dieci anni dalla sua ultima personale a Lussemburgo, dopo un lungo periodo di riflessione e deliberata assenza dalle scene, il Maestro Riccardo Albanese torna con una personale a Berlino dal titolo “Stalker“.

Scultore di chiara fama, professore di scultura in marmo e disegno per la scultura all’Accademia delle Belle Arti di Napoli e di Bari, per questa sua nuova mostra, dal titolo provocatorio quanto emblematico, ha preferito il disegno per rispondere ad un’esigenza personale.

La scultura è un’espressione artistica necessariamente più lavorata, processata – spiega – ho sentito il bisogno di una comunicazione più rapida e diretta col pubblico, quindi ho scelto il disegno quale mezzo immediato per trasmettere sensazioni altrettanto immediate”.

Cita una frase di Salvador Dalì, artista a lui molto caro, che diceva: “Il disegno è l’onesta dell’arte”, e, facendone tesoro, circa due anni fa comincia a disegnare come un forsennato scene rubate dalla vita quotidiana di gente comune in cui si imbatte per caso per strada, durante il percorso dei suoi lavoro spostamenti di routine.

Così inizia a raffigurare clochards che vivono per strada, ragazzi che amoreggiano o discutono tra loro, uomini distratti che tornano stanchi dal lavoro, donne assorte mentre vanno a fare la spesa. Tutto di nascosto, appostandosi e seguendo le sue “vittime” stando attento non farsi notare, proprio per non sottrarre nulla alla spontaneità che intende rappresentare.

Da qui il titolo che successivamente decide di dare alla mostra, “Stalker”, proprio per sottolineare l’atteggiamento furtivo e l’intenzione di catturare momenti altrui senza chiedere il permesso. Ispirato anche dal film di Tarkovsky (dal titolo appunto Stalker), l’artista piano piano concepisce l’idea di condurre il suo pubblico in una zona proibita, punto di vista privilegiato da cui osservare l’interiorità altrui.  

Attratto dal fluire della vita di questi personaggi solitamente trascurati, a volte invisibili, quasi uniformati e amalgamati tanto da diventare un tutt’uno con monumenti, edifici, strade e traffico del centro storico della sua città, Napoli,  comincia a fotografare tutto quello che può, con l’occhio e con la camera, cercando di assorbire e ritenere immagini e sensazioni che poi riporterà sul foglio coi suoi disegni.

Sceglie la tecnica del pastello grosso per rimanere fedele alla spontaneità che è il filo conduttore di questo ultimo lavoro. “Il pastello grosso è una via di mezzo tra la pittura e il disegno – dice – ultimamente c’è la tendenza a usare materiali moderni che danno la possibilità di correggere e modificare aggiungendo ulteriori strati alle tele; col pastello invece le possibilità di correzione sono minime, quindi ritengo che tale tecnica rappresenti l’espressione più autentica”.

In questo suo diario di viaggio quotidiano vi è un’esplorazione voyeristica di un’umanità varia nelle sue manifestazioni più vere; i volti degli inconsapevoli protagonisti trasmettono disperazione che si traduce in distacco, indifferenza che sfocia nel nichilismo, disillusione accompagnata da un senso di impotenza, ma anche speranza e voglia di vivere nonostante tutto. Il realismo quasi esasperato conferisce potenza e drammaticità alle opere, che sembrano uscire dal foglio e parlare, anche se con un linguaggio muto, direttamente allo spettatore.

Laureatosi giovanissimo all’Accademia della Belle Arti di Napoli nel 2002, Riccardo Albanese espone dal 1998 in Italia e all’estero. Tra le mostre collettive possiamo annoverare: “Bocca d’acqua”, galleria Raucci e Santamaria, Napoli 1998; “Utopia Station“, Mostra d’Oltremare, Napoli 2004; “Beaumont Public+Koniblog”, Luxembourg 2005; “Premio terna 01”, Chelsea Museum of Art, New York 2008; 54 Biennale di Venezia, Venezia 2011.

Tra le personali: “Doganella Zoo”, Galleria Changing Role, Napoli 2003; “Quello che non ti piace ti dà da mangiare”, Galleria Agence pour l’Art Contemporaine, Luxembourg 2005; “Stalker”, Sweet Dreams Art Camera, Berlino 2024.

Per l’attuale mostra ha scelto Berlino, città da sempre accogliente e ospitale con gli artisti contemporanei, dove si sente a casa come a Napoli. Dopo il vernissage, giovedì 21 marzo 2024 alle 18, presso la galleria “Sweet Dreams Art Camera” , Pruder Str.22-12435 Berlin, l’esposizione sarà visitabile tutti i pomeriggi per altri due mesi. In seguito arriverà in Italia, la location è in via di definizione.

4 Comments

  1. Fabrizio ha detto:

    In ogni foto c’è un pezzo di noi: ognuno può riconoscersi.
    Bello davvero

  2. Antonella Casaburi ha detto:

    Artista dal grande fascino

  3. Antonio ha detto:

    Molto bello

  4. Valeria Iacobacci ha detto:

    Interessante il titolo Stolker! L’artista vive così, nascosto e rivelatore come un bambino nascosto dietro una tenda! Siamo contenti del successo di questa mostra, aspettiamo di vedere l’artista a Napoli!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *